Quando nel 2007 ho iniziato a proporre i primi seminari di Tangoterapia in Italia mai avrei immaginato tutto quello che è accaduto dopo. Lavoravo con gruppi sempre diversi in diverse città e mano mano che il tempo passava cresceva l'interesse dei partecipanti e cambiava, cresceva, il mio stesso interesse per come il Tango Argentino potesse concretamente aiutare le persone a raggiungere un maggior benessere.
Oggi sono cambiate molte cose. Il mio metodo rappresenta un particolare modo di vedere, utilizzare il Tango. Mi sono sempre più interessato al benessere relazionale/emozionale della persone e meno al noto, legittimo e pur interessante meccanismo riabilitativo/palliativo del Tango tipico di alcuni interventi di Tangoterapia in ambienti anche ospedalieri. Così è nato il TangoOlistico: una Disciplina vera e propria costituita da elementi fondanti provenienti dal Tango arricchiti da una visione olistica del funzionamento dell'essere umano. Un modello teorico interpretativo completamente originale, alla base di ogni meccanismo concreto della Disciplina. Oggi osservo i miei allievi (a Milano e a Roma) appassionati di questo complesso e pure semplice fenomeno che è il TangoOlistico e mi chiedo cosa li abbia spinti a frequentare il Corso di Formazione. La risposta che mi do è che esiste un particolare tipo di contatto fra le persone che può davvero aiutare a stare meglio, comprendere i propri meccanismi interiori, far emergere il proprio carattere, le proprie difficoltà e pure le proprie meraviglie. E aiutare gli altri, i clienti, a partecipare al medesimo alchemico e misterioso processo. Il meccanismo emersivo che contraddistingue il TangoOlistico è qualcosa di potente. L'emozione è come protetta dalla forma dell'abbraccio e le mille suggestioni che propongo agli allievi per favorire la maturazione della propria consapevolezza formano nuovi spazi interiori da coltivare, da fiorire. Diventare Operatore in TangoOlistico significa avere un particolare interesse per il proprio piacere. Solo così saremo in grado di aiutare gli altri ad innescare un analogo processo. Legittimare, consentire al nostro organismo di provare piacere significa mettere in ordine, al loro posto, le emozioni. Significa imparare a disporre di noi e non a essere solo "agiti" dal mondo esterno. Perché questo sia possibile è necessario tempo, curiosità, concentrazione e...abbandono. Molto abbandono. Quanta paura abbiamo di abbandonarci? Ma non è forse questa la chiave per ritrovare noi stessi, alla radice, dove conserviamo la terra fertile che ci può donare la felicità? Massimo Habib
2 Comments
29/10/2022 07:37:15 pm
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